«Cresce il ruolo della Fondazione Enea Tech e Biomedical quale strumento a disposizione del nostro Paese per poter sviluppare progetti innovativi, progetti di frontiera, progetti molto ambiziosi». Così Maria Cristina Porta, Direttore Generale della Fondazione Enea Tech e Biomedical, ha presentato lo stato attuale degli investimenti della Fondazione nel settore delle Life Sciences, in occasione dell’Executive Master in Management Strategico e Leadership delle Organizzazioni Sanitarie (EMMLOS), iniziativa promossa dall’Università degli Studi di Pavia e Polis Lombardia.
Fondata nel 2020 con la missione di sostenere il technology transfer nei settori green e circolar economy, agritech, deep tech, IT, dal 2021 la fondazione è stata indirizzata altresì alla valorizzazione della ricerca biomedica, all’innovazione tecnologica e industriale nelle scienze della vita, Fondazione Enea Tech e Biomedical ha avviato le sue prime operazioni di investimento nel secondo semestre del 2024.
A distanza di pochi mesi, i risultati sono tangibili: 17 startup e PMI innovative finanziate e un effetto leva significativo (x1,87). I 77,2 milioni di euro investiti dalla Fondazione hanno mobilitato complessivamente 144,6 milioni di euro, grazie al coinvolgimento di fondi di venture capital, italiani e internazionali.
Sotto la guida di Maria Cristina Porta, la Fondazione Enea Tech e Biomedical si sta consolidando quindi come uno dei principali player per la promozione dell’innovazione, contribuendo attivamente a colmare il divario tra ricerca, impresa e mercato.
«Dal 2023 alla fine del 2024 – ha illustrato Porta – la Fondazione ha ricevuto 232 proposte di partecipazione a progetti di sviluppo e innovazione in ambito biomedico. E a fine del 2024, su 21 applicazioni selezionate dalla Fondazione, il Consiglio Direttivo ha approvato investimenti in 16 di queste iniziative che hanno portato a un valore complessivo di investimento deliberato di 77 milioni di euro, e ha generato il famoso effetto leva per il doppio del valore che ha investito».