Stakeholder

La NFFA-DI del CNR: per i ricercatori accesso gratuito alle ultime tecnologie

Perché ne stiamo parlando
Aperta la seconda call di NFFA-DI, l’infrastruttura che mette a disposizione gratuitamente dei ricercatori strumentazioni all’avanguardia di 11 centri italiani, per sviluppare idee innovative in settori come biotecnologie, energia sostenibile e materiali avanzati.

Con i mezzi giusti, un’idea scientifica si può trasformare in innovazione. Ma spesso a bloccare i ricercatori è proprio l’impossibilità di accedere a tecnologie e condividere competenze. Per superare questo ostacolo è arrivata in aiuto un’infrastruttura di ricerca finanziata dal PNNR, il NFFA-DI (Nanoscience Foundries and Fine Analysis Digital Infrastructure), e coordinata dal Cnr, che mette gratuitamente a disposizione delle idee più promettenti di ricercatori italiani (ma anche di altri Paesi europei) alcuni tra i laboratori e le strumentazioni più avanzate presenti nel nostro Paese. Al progetto hanno aderito quattro enti italiani per un totale di undici unità operative d’eccellenza nel settore della nanoscienza e nanotecnologia in Italia: otto appartengono al Cnr, a cui si affiancano quelle di Area Science Park, Politecnico di Milano e Università degli Studi di Milano.

Accesso gratuito a tecnologie avanzate per i giovani ricercatori

«Per i giovani ricercatori soprattutto, l’accesso a strumentazione di ultima generazione è generalmente molto difficile», spiega la coordinatrice del progetto Cristina Africh dell’Istituto officina dei materiali (Cnr-Iom). «O il gruppo presso cui lavora ha già delle connessioni e collaborazioni, oppure le possibilità sono limitate; quindi, penso che loro in particolare sia senz’altro un’ottima opportunità».

Seconda call aperta fino ad aprile 2025

I ricercatori interessati (da istituti di ricerca, università o piccole e medie imprese, incluse istituzioni estere) possono accedere al portale unico del progetto in cui è presente il catalogo di tutti gli strumenti offerti, un centinaio in tutto, afferenti a più di 40 tecniche scientifiche, e in cui è possibile presentare una proposta progettuale. La prima call si è da poco conclusa e la seconda call è ora aperta e chiuderà il 15 aprile 2025.

Diversi ambiti di ricerca accettati

Quanto ai progetti, possono spaziare in diversi ambiti. «I settori riguardano spesso aree al confine tra la biologia e la scienza dei materiali, principalmente riguardanti materiali per la fisica, per l’ingegneria o per la chimica. I progetti che possono essere sottomessi alle nostre facility vanno dai biosensori a materiali innovativi», spiega la responsabile del progetto.

Per partecipare alla call i ricercatori dovranno avere le idee chiare sugli strumenti tecniche di indagine o metodi che vorrebbero utilizzare per portare avanti la propria ricerca, fornendo informazioni dettagliate sul progetto.

L’iter di valutazione e approvazione

«Raccoglieremo le proposte ricevute e ne esaminiamo innanzitutto la fattibilità tecnica su tutto il nostro network, poi in tutti i nostri laboratori per capire dove si trova lo strumento migliore per fare quel determinato esperimento, perché è importante assicurare la maggior possibilità di ritorno scientifico ottimale per il ricercatore», ricorda Cristina Africh. «Superata questa fase, i progetti che sono ritenuti eseguibili vengono sottoposti ad un comitato esterno che li studia, verifica i riferimenti in letteratura, e valuta la novità della ricerca e il merito scientifico, fornendo poi una lista finale».

Fino a venti giornate di utilizzo gratuito di laboratori e attrezzature

Quando un ricercatore viene ammesso, gli viene assegnato uno o più siti presso cui fare il proprio esperimento. Siti a cui si potrà accedere, entro un tetto massimo di venti giornate, senza dover pagare nulla. «Il progetto in carico al Cnr è finanziato dal PNNR con 34 milioni di Euro. Questa somma è andata coprire i costi di investimento che i centri aderenti a NFFA-DI hanno sostenuto per l’acquisto di nuova strumentazione da mettere a disposizione anche degli utenti esterni e per sviluppare la cultura di FAIR by Design».

Ai ricercatori richiesta la condivisione di dati secondo principi FAIR

I principi FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable) richiedono che i dati siano trovabili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili in diversi contesti; l’obiettivo finale è garantire un utilizzo più efficace e sostenibile dei dati nella ricerca e nelle applicazioni tecnologiche.

«Ai ricercatori i cui progetti vengono accetti viene richiesto di rendere i dati dei propri esperimenti FAIR quindi aperti, magari con un periodo di embargo, a tutta la comunità scientifica». L’infrastruttura sta sviluppando una piattaforma a cui si potrà accedere per consultare i dati delle ricerche. «Noi mettiamo i ricercatori in condizione di ottenere il massimo dal punto di vista scientifico dalla loro ricerca dopodiché li invitiamo a pubblicare i risultati; su richiesta possiamo aiutare a preparare una pubblicazione di valore».

Successo della prima call con 29 progetti

«La prima call è andata molto bene», spiega Africh. «Abbiamo ricevuto richieste da 81 ricercatori, di cui un terzo erano giovani. Sono stati presentati 29 progetti, con applicazioni che vanno dall’energia sostenibile alle biotecnologie, fino ai materiali avanzati per tecnologie quantistiche e mediche, per un totale di 260 giorni di accesso richiesti alle strutture». Due progetti hanno espliciti obiettivi industriali, mostrando il potenziale pratico delle ricerche.

Il progetto NFFA-DI è nato come costola indipendente del progetto europeo NFFA, che offre ai ricercatori europei più di 600 strumenti in quasi 20 località diverse, in punti diversi sul territorio europeo. Ogni anno l’infrastruttura lancia quattro calls, a cui possono partecipare anche i ricercatori italiani.

«I risultati degli esperimenti svolti in questi centri ad alta tecnologia offriranno ai ricercatori un posizionamento più competitivo nel mercato della ricerca, facilitandone la visibilità e, si spera, agevolando l’accesso a ulteriori finanziamenti».

Keypoints

  • L’infrastruttura NFFA-DI, finanziata dal PNNR e coordinata dal Cnr, offre gratuitamente a ricercatori italiani ed europei l’uso di strumenti all’avanguardia di 11 centri italiani per sviluppare progetti innovativi
  • Il progetto risponde alla difficoltà di accedere a strumentazione di ultima generazione, fornendo un’opportunità unica soprattutto per i giovani senza connessioni o risorse adeguate
  • Le ricerche possono spaziare da biotecnologie ed energia sostenibile a materiali innovativi, con particolare attenzione a progetti interdisciplinari che uniscono biologia, fisica e chimica
  • Le proposte sono valutate per fattibilità tecnica e merito scientifico, e i progetti selezionati ricevono accesso gratuito agli strumenti per un massimo di 20 giorni
  • Ai ricercatori viene richiesto di rendere i dati degli esperimenti trovabili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili, contribuendo a una maggiore trasparenza e condivisione nella comunità scientifica
  • La prima call ha ricevuto 81 richieste, con 29 progetti approvati, dimostrando il potenziale dell’infrastruttura per posizionare i ricercatori sul mercato della scienza e facilitare ulteriori finanziamenti
  • La seconda call è aperta fino ad Aprile 2025

 

Ti è piaciuto questo articolo?

Share

Registrati per commentare l’articolo

News

Raccolte

Articoli correlati