“118 paesi serviti in tutto il mondo. 95 milioni di euro di export nel 2023, con una crescita del 21% rispetto all’anno precedente. 32 milioni di euro investiti quest’anno per supportare questa crescita, che entrano nel contesto più ampio di investimento quadriennale di oltre 70 milioni”. Sono questi i numeri dello stabilimento produttivo di Torre Annunziata (Napoli) di Novartis Italia. Uno dei più importanti poli industriali del Gruppo e tra i maggiori insediamenti farmaceutici del Mezzogiorno. A indicarli, Valentino Confalone, Presidente di Novartis Italia, in occasione dell’incontro targato Farmindustria che ha (ri)portato a Torre Annunziata il roadshow “Innovazione e Produzione di Valore”.
Il polo produttivo di Torre Annunziata si espande
In mattinata è stato anche tagliato il nastro di una nuova area produttiva, con un ampliamento di circa 1.000 metri quadri. Un piano di ampliamento a cui l’azienda ha destinato oltre 70 milioni di euro, con l’obiettivo di incrementare la capacità di produzione fino ad arrivare a 10 miliardi di compresse nel 2025.
“Quando otto anni fa abbiamo ospitato a Torre Annunziata un altro incontro di Innovazione e Produzione di Valore di Farmindustria, non era affatto detto che questo sarebbe stato il futuro dello stabilimento” ha commentato Confalone. A renderlo possibile una serie di fattori. Tra questi “la capacità delle istituzioni di riuscire a rendere più efficiente, più produttivo un euro investito a Torre Annunziata, in Campania, in Italia, rispetto a quanto lo sarebbe in un altro paese”.
La sfida, ha dichiarato Confalone, è continuare a rappresentare la scelta migliore per le aziende che devono decidere di investire e per riuscirci l’intero sistema deve essere in grado di diventare ancora più competitivo. In altre parole, “Tutto l’ecosistema deve essere attrattivo per l’innovazione e per gli investimenti”. E questo, a detta del Presidente di Novartis Italia, vuol dire burocrazia più efficiente: “Investimenti di questo genere hanno una complessità che va gestita e la capacità di risposta rapida delle istituzioni nel permettere o meno di realizzare queste attività burocratiche è fondamentale e anche su questo si misura l’efficienza e la competitività”.
Ma questo non vale solo per la manifattura e la produzione. “Anche per attrarre gli investimenti in ricerca, bisogna essere efficienti come sistema nel dare risposte rapide per accelerare i tempi di completamento degli studi clinici e per non restare indietro rispetto ad altri paesi”.
L’importanza del capitale umano
Quello che ha fatto veramente la differenza permettendo in questi anni allo stabilimento di Torre Annunziata di crescere, ha spiegato Confalone, è stata la capacità di attrarre i migliori talenti e motivare le persone. Meritocrazia, la parola chiave. “In Novartis – ha puntualizzato il Country President del Gruppo – siamo 50 per cento donne e uomini, quest’anno abbiamo raggiunto la parità salariale e nel senior team, quindi nella parte apicale dell’azienda, il 70% sono donne. Abbiamo favorito il merito e le competenze e questo ci ha portato a raggiungere questi risultati”.
A Torre Annunziata il Campus per l’innovazione in life science
“Lo stabilimento di Torre Annunziata ha una storia molto lunga che inizia negli anni 50 nell’ambito della chimica farmaceutica” ha raccontato durante l’incontro con Farmindustria Sabino Di Matteo, Amministratore Delegato del Campus di Novartis a Torre Annunziata. Inevitabilmente da allora lo stabilimento è cambiato e ora “Non è più uno stabilimento produttivo classico, ma un campus per l’innovazione farmaceutica e per il life science in generale”.
E così, oltre a sviluppare la sua innovazione farmaceutica “Con investimenti da miliardi di dollari all’anno in ambito di Ricerca&Sviluppo”, Novartis è attenta a intercettare anche l’innovazione che viene dalle piccole imprese innovative. Open innovation, dunque.
E proprio “La partnership con startup, grandi accademie, le università del territorio e con l’Istituto Marconi ha portato ad avere un bacino di talenti estremamente importante che oggi dà il boost principale a questo stabilimento”. Stabilimento che è diventato una realtà primaria per il Gruppo Novartis per le produzioni solide orali. Lo ha ricordato Di Matteo, sottolineando che proprio nel polo produttivo campano nasce il farmaco per lo scompenso cardiaco cronico destinato a pazienti in 118 paesi.
Nel 2021 lo stabilimento di Torre Annunziata è stato certificato dall’FDA e nel 2022 le autorità regolatorie hanno approvato la produzione per il mercato cinese. “Qui produciamo circa 2 miliardi e mezzo di compresse del farmaco per la sola Cina”. 9 miliardi le compresse prodotte complessivamente all’anno dal polo produttivo alle porte di Napoli, oltre 150 milioni le confezioni.
“Tutto questo è estremante correlato all’innovazione tecnologica che contraddistingue lo stabilimento che, nell’ambito del nostro network di oltre 50 stabilimenti in giro per il mondo, ha dimostrato una produttività estremamente elevata”. Merito, ha spiegato Di Matteo, dell’applicazione di intelligenza artificiale e robotica nei processi produttivi ma soprattutto della qualità delle risorse umane.