Dal dispositivo indossabile che stimola il cervello e riduce i dolori cronici alla molecola che sostituisce i pesticidi: la quarta edizione di Seed4Innovation, il programma di innovazione dell’Università degli Studi di Milano e di Fondazione UNIMI, si è conclusa con la premiazione di quindici progetti di ricerca, che potranno accedere a programmi di incubazione a supporto del loro sviluppo. Obiettivo dell’iniziativa, realizzato con Deloitte Officine Innovazione, Bugnion e CA Group, è supportare lo sviluppo di idee innovative per favorirne l’applicazione industriale o commerciale.
Sono stati 98 i progetti presentati, circa trenta in più rispetto allo scorso anno, realizzati dall’Università Statale in collaborazione con altri enti di ricerca tra cui sei ospedali del territorio: Istituto Europeo di Oncologia (IEO), IRCCS Fondazione Ca’ Granda Ospedale Policlinico, Centro Cardiologico Monzino, Auxologico IRCCS, IRCCS Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio e IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta”.
Tra i Corporate e Investor partner, STMicroelectronics, Farming Future e Extend (Poli di Cassa Depositi e Prestiti), Indaco Ventures, Bio4Dreams, Fondazione Golinelli, Indicon Società Benefit – editrice di questa rivista – e Tecniche Nuove.
Il premio di Unimi: grant da 50mila euro a otto progetti
Dei quindici progetti premiati, otto hanno ottenuto un finanziamento di 50mila euro ciascuno – 400mila euro in totale – dalla Statale, tre un grant della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza e Lodi, uno un grant della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e tre senza finanziamento.
«Il programma di scouting dell’Università Statale di Milano e Fondazione UNIMI è ormai un progetto consolidato in cui continuiamo a credere per la sua capacità di contribuire ad avvicinare il mondo della ricerca con quello delle imprese interessate ad arricchire la propria pipeline di progetti di innovazione. La collaborazione tra i partner coinvolti a diverso titolo in Seed4Innovation dimostra come il programma, lanciato per la prima volta nel 2020, abbia saputo diventare in poco tempo un ecosistema capace di mettere in rete tante realtà con l’obiettivo di far crescere l’innovazione al servizio del territorio», ha commentato la Rettrice Marina Brambilla.
Un dispositivo per la cattura della CO2, un kit per diagnosticare problemi cardiovascolari attraverso un semplice prelievo di sangue, nuovi farmaci per la cura del tumore al pancreas, molecole bioattive al posto dei pesticidi, un salvavita per pazienti cardiaci, un dispositivo diagnostico portatile, un marcatore per il tumore al seno e una nuova tecnica di microscopia elettrica. Sono gli otto progetti di Seed4Innovation che hanno ottenuto un finanziamento da parte dell’Università degli Studi di Milano di 50mila euro.
Vediamoli nel dettaglio.
Un dispositivo per catturare la CO2
Angelrock propone un metodo rapido ed efficiente per catturare la CO2 impiegando particelle di olivina prodotte in scala nanometrica e depositate su un substrato mediante la tecnica del magnetron Sputtering. L’olivina è un minerale presente comunemente in natura, che, se ridotto alle dimensioni di una nanoparticella, migliora le sue naturali capacità di assorbimento dell’anidride carbonica e che, dopo l’assorbimento di CO2, è facilmente smaltibile poiché non è un minerale non tossico per l’ambiente. Il progetto è guidato da Marcel Vece e da Jenna Woods (Northeastern University, USA), del Dipartimento di Fisica Aldo Pontremoli dell’Università degli Studi di Milano.
Un kit per diagnosticare problemi cardiovascolari
CardioScreen: Occhio alla Valvola, un kit diagnostico per identificare la sclerosi della valvola aortica (AVSc), un fattore che raddoppia il rischio cardiovascolare. Con un semplice prelievo di sangue, sarà possibile individuare precocemente una condizione silente e oggi diagnosticabile incidentalmente solo con l’ecocardiografia, basandosi tecnologia avanzata della real-time PCR. Il team di ricerca è composto da: Paolo Poggio del Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche ed Odontoiatriche e da Damiano Baldassarre del Dipartimento di Biotecnologie Mediche e Medicina Traslazionale, dell’Università degli Studi di Milano, e da Luca Piacentini, Veronika Myasoedova e Valerio Vincenza del Centro Cardiologico Monzino.
Una terapia farmacologica contro il cancro
COPE si concentra sull’adenocarcinoma duttale pancreatico (PDAC), una neoplasia altamente aggressiva, caratterizzata da una prognosi negativa e da un’incidenza in aumento. Il team si propone di sviluppare una terapia farmacologica mirata al metabolismo del cancro, mediante l’uso di molecole covalenti. Il gruppo di ricerca è guidato da Chiara Borsari del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche e Luca Mollica del Dipartimento di Biotecnologie Mediche e Medicina Traslazionale dell’Università Statale di Milano, da Alessandra Fiore dell’Università di Verona, Stefano Bruno dell’Università di Parma, e Saverio Minucci del Dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia (Università degli Studi di Milano e IEO).
Molecole bioattive al posto dei pesticidi
Friends4Agri, per lo sviluppo di una nuova generazione di molecole bioattive da utilizzare in ambito fitosanitario, con prestazioni comparabili, se non superiori, agli attuali prodotti presenti sul mercato e alternative ai pesticidi chimici convenzionali, per garantire una maggiore sicurezza alimentare e ambientali. Il progetto è a cura di Paolo Pesaresi, Simona Masiero, Andrea Tagliani, Chiara Bertaso e Nina Capra del Dipartimento di Bioscienze e Silvia Toffolatti del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano.
Una terapia per i pazienti cardiaci
Nano-Detox, per lo sviluppo di una soluzione per i pazienti affetti da amiloidosi da catene leggere, in particolare come salvavita per i pazienti con complicanze cardiache. Si basa sull’applicazione di nanobodies (Nbs), piccole proteine a base anticorpale che fungono da stabilizzatori specifici che vanno a legare le catene leggere amiloidogene e le neutralizzano. La ricerca è guidata da Stefano Ricagno del Dipartimento di Bioscienze e da Federica Sonzini dell’Università degli Studi di Milano.
Un dispositivo portatile potenziato da AI
Previeni, che intende validare e commercializzare un dispositivo hardware portatile brevettato, potenziato da intelligenza artificiale, per rilevare e quantificare in modo sicuro edemi articolari o la presenza e l’accumulo patologico di fluidi in ogni parte del corpo, in modo da poter eseguire una valutazione iniziale di traumi, ovunque il paziente si trovi e un monitoraggio continuo nei casi di patologie croniche. Il team di ricerca è composto da Valentina Lidoni, Nadim Conti e Luca Maria Sconfienza dell’Università degli Studi di Milano e dell’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio.
Un marcatore per il tumore al seno
Strive, focalizzato sullo sviluppo di terapie mirate per pazienti con tumore al seno triplo negativo: gli studi hanno infatti identificato un nuovo marcatore che gioca un ruolo cruciale nel riconoscimento e nell’eliminazione delle cellule tumorali da parte del sistema immunitario, e, attraverso lo sviluppo di anticorpi specifici per il marcatore individuato (come gli antibody-drug conjugates – ADC, una tecnologia di punta che combina la precisione degli anticorpi monoclonali con la potenza dei farmaci citotossici) sarà possibile veicolare il farmaco direttamente alle cellule tumorali, riducendo al minimo gli effetti collaterali delle terapie tradizionali. La ricerca è guidata da Stefano Santaguida del Dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia dell’Università degli Studi di Milano e dello IEO.
Una nuova tecnica di microscopia elettronica
ULYSSES, che si propone di superare un limite tecnologico della Cryo-EM, una tecnica avanzata di microscopia elettronica in grande espansione nel mondo della ricerca biologica, biomedica e biotecnologica, attraverso l’ideazione di una nuova sonda molecolare attraverso la quale sarà possibile visualizzare mediante Cryo-EM proteine di qualunque dimensione, soprattutto quelle che sono troppo piccole per poter essere analizzate attualmente con questa tecnica. Il Team di ricerca è composto da Marco Nardini, Nerina Bruna Gnesutta, Antonio Chaves Sanjuan del Dipartimento di Bioscienze e Rosaria Russo del Dipartimento di Fisiopatologia Medico-Chirurgica e dei Trapianti dell’Università degli Studi di Milano.