Iniziative come il BPCOntest «sono fondamentali perché fanno emergere settori di nicchia, come quello delle scienze della vita, aiutando le startup che operano in quel campo a trovare uno spazio pubblico che altrimenti non avrebbero e quindi ad avere maggiore visibilità». Giorgio Ciron, Direttore generale di InnovUp, associazione che rappresenta e unisce la filiera dell’innovazione italiana, è uno dei membri della commissione di valutazione del BPCOntest. In questa intervista spiega come valuterà i progetti candidati, che saranno premiati nel giugno 2025.
Il BPCOntest è un premio rivolto a startup, pmi innovative, università, enti di ricerca e IRCCS, che si distinguono per eccellenza e innovazione nella gestione della BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva), tra le principali cause di morte a livello mondiale. Il contest è stato patrocinato dall’Associazione Pazienti BPCO, Italian Tech Alliance, InnovUp, Bio4Dreams, FADOI – Società Scientifica di Medicina Interna e da Associazione Respiriamo Insieme APS e con il supporto non condizionante di Sanofi Regeneron.
A questo link tutte le informazioni sul premio e il form di partecipazione.
Dott. Ciron, i dati del primo semestre 2024 dell’Osservatorio Listup di Indicon evidenziano che le startup e Pmi innovative nel settore Life science rappresentano l’11,2% del totale nel periodo 2019-H1 2024. In questo contesto, quali strategie a livello nazionale ritieni fondamentali per consentire alle startup e Pmi Life science di rafforzare ulteriormente il loro impatto?
Le startup life science operano in un settore fondamentale per il paese, una filiera che vale oltre il 10% del pil italiano. La prima e fondamentale azione per rafforzare ulteriormente l’impatto di queste startup è sicuramente quella di metterle in contatto con la filiera industriale del settore, avvicinando le corporate e la sanità propriamente detta, quindi gli erogatori privati e pubblici, al mondo dell’innovazione. Da questo connubio può emergere una soluzione win win, quindi da un lato le startup possono prepararsi per l’accesso al mercato e le aziende avere accesso a proposte innovative. Un beneficio ulteriore è legato al fatto che il mondo delle scienze della vita produce un grande impatto anche sulla vita delle persone e questo non va mai dimenticato. Inoltre, bisognerebbe facilitare il percorso normativo di autorizzazione e il processo di valutazione delle tecnologie sanitarie (Health Technology Assessment – HTA) affinché le soluzioni innovative arrivino veramente al mercato.
Secondo i dati del primo semestre 2024 di Listup, il 3,7% delle startup innovative e il 4,5% delle PMI innovative operano nel campo della pneumologia. Quale ruolo può ricoprire un’iniziativa come il BPCOntest nel sostenere e accelerare il lavoro delle aziende impegnate nell’innovazione in quest’area terapeutica?”
Iniziative come questa sono fondamentali perché fanno emergere settori di nicchia, come quello delle scienze della vita, aiutando le startup che operano in quel campo a trovare uno spazio pubblico che altrimenti non avrebbero e quindi ad avere maggiore visibilità.
La ricerca clinica è una delle categorie del BPCOntest. Secondo te come possono collaborare università, enti di ricerca e grandi player del settore per sviluppare soluzioni a vantaggio dei pazienti?
La ricerca clinica è dove tutto nasce. In questo ambito è fondamentale tema del trasferimento tecnologico, che è quell’elemento fondamentale per aiutare i ricercatori, gli enti e le aziende a collaborare per trovare nuove soluzioni. Sappiamo che in Italia c’è tanta ricerca di base ma fa fatica a tradurla in prodotti, servizi e brevetti, il tema di creare realtà attive nel trasferimento tecnologico e finanziamento è dunque centrale, soprattutto nel life sciences, stando però attenti a evitare un’eccessiva frammentazione.
L’innovazione tecnologica è una delle categorie del BPCOntest, secondo te la tecnologia come potrà migliorare i percorsi di cura dei pazienti e cosa valuterai, in tal senso, nei progetti candidati?
La tecnologia è stata ed è centrale per migliorare la qualità della vita dei pazienti cronici, che hanno bisogno di adottare un percorso di cura per periodi particolarmente lunghi. Valuterò quindi l’impatto delle soluzioni proposte sulla qualità di vita e la semplicità di utilizzo, se devono essere usate dal paziente e/o dal medico, nonché la possibilità di integrazione con la telemedicina e percorsi di digital health.
Cosa significa fare innovazione secondo te (un messaggio a chi vuole partecipare al BPCONTEST)?
L’innovazione ha diverse sfumature, c’è quella incrementale, progressiva e quella disruptive, dirompente. Noi oggi cerchiamo soluzioni disruptive che veramente creano qualcosa di nuovo distruggendo ciò che c’era prima. Questo è in fondo il concetto stesso di startup.