È grazie a un supercomputer con enormi capacità di calcolo che la startup Sibylla Biotech è in grado di studiare il ripiegamento delle proteine al fine di sviluppare piccole molecole con funzione di degradatori che interferiscono con questo processo, e quindi nuovi farmaci per malattie che oggi non hanno una cura. Nata nel 2017 come spinoff delle Università di Trento e Perugia e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, nel 2022 ha ottenuto un round di finanziamento di 23 milioni di euro da un consorzio internazionale di investitori specializzati nelle scienze della vita guidati da V-Bio Ventures.
Utilizza un algoritmo di intelligenza artificiale QuantaBrain, la startup nata da una tesi magistrale in fisica medica (qui l’intervista alla sua fondatrice: https://www.innlifes.com/startup/quantabrain-autismo-ricerca/): elabora le immagini di risonanza magnetica funzionale al fine di diagnosticare malattie psichiatriche. L’intelligenza artificiale generativa aiuta invece Aindo, fondata nel 2018 all’interno della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, a creare i cosiddetti dati sintetici, da utilizzare al posto dei dati veri (hanno la stessa validità statistica del dato vero e non sono personali) per risolvere il problema della privacy, così rilevante in campo sanitario, oltre che finanziario e assicurativo (https://www.innlifes.com/digital-health/intelligenza-artificiale-aindo/).
Si chiama “future of computing” ed è l’insieme delle innovazioni e tecnologie software, hardware e delle applicazioni abilitate dal calcolo. Ha il potenziale innovativo per rispondere alle grandi sfide dei prossimi anni: dal cambiamento climatico alla manifattura industriale, dall’aerospazio alla medicina. Entro il 2023 il suo valore del mercato raggiungerà i 500 miliardi di euro (fonte: Fortune Business Insight).
Se n’è discusso venerdì 10 maggio durante un incontro organizzato a MIND, il distretto dell’innovazione alle porte di Milano, da Obloo Ventures, operatore di venture capital specializzato nel Deep Tech e con diversi investimenti attivi nel campo delle scienze computazionali.
La potenza di calcolo dell’AI raddoppia ogni sei mesi
«Dati, algoritmi e supercomputer sono alla base del funzionamento dell’intelligenza artificiale, che sta diventando sempre più potente» ha spiegato Barbara Caputo, Professoressa di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni al Politecnico di Torino. «Con i dati e la potenza di calcolo a disposizione potremmo scoprire i vaccini per tutti i malanni che affliggono l’umanità».
Le fa eco Roberto Della Marina, Managing Partner di Obloo Venture, che ricorda come allo stato attuale la potenza di calcolo dell’intelligenza artificiale raddoppia ogni sei mesi, e ha triplicato la “storica” legge di Moore (che teorizza che le prestazioni dei computer raddoppiano ogni 18-20 mesi, ndr): «Basti pensare che Chat Gpt ha raggiunto 100 milioni di utenti in soli due mesi dal lancio, attestandosi come l’app con la crescita più rapida di sempre. Entro il 2060 potrebbe finire lo stock di dati generati da umani da dare in pasto all’AI».
Poi c’è il quantum computing, che sfrutta le leggi della meccanica quantistica per risolvere problemi troppo complessi per i computer classici, a una velocità esponenzialmente maggiore rispetto agli strumenti oggi disponibili. Le ricadute sono in diversi settori, tra cui crittografia, scienza dei materiali e ricerca farmaceutica.
Italia settima al mondo per ricerca scientifica e quarta per infrastrutture computazionali
Il future of computing sta attirando sempre più l’interesse di investitori pubblici e privati. In Europa nel 2024, tra fondi privati e pubblici, sono stati stanziati 200 miliardi per l’AI e 134 dal budget del Piano di Ripresa e Resilienza per il digitale. «L’Italia ha il potenziale per assumere un ruolo di rilievo nel campo del future of computing» ha sottolineato Misal Memeo, Partner di Obloo Ventures. «È settima al mondo per ricerca scientifica e quarta per presenza di grandi infrastrutture computazionali. Ma per esprimere questo potenziale deve promuovere e sviluppare ulteriormente l’ecosistema di venture capital e il trasferimento tecnologico».
Il supercomputer Leonardo, installato a Bologna nel 2022 con un investimento di 240 milioni di euro, si posiziona al quarto posto nella lista dei top 500 supercomputer più potenti al mondo e il secondo in Europa. E non è tutto, perché a settembre 2023 è stato firmato il protocollo d’impresa per l’ampliamento della sede CINECA di Napoli, con la realizzazione di un data center ad alta efficienza energetica, che sarà complementare al funzionamento di Leonardo e parte integrante della rete europea dei sistemi di calcolo ad alte prestazioni (HPC, High Performance Computing).