Startup

Sono 63mila i posti di lavoro creati dalle startup dal 2012 a oggi

Perché ne stiamo parlando
Uno studio elaborato dai centri studi di Assolombarda, Unione Industriali di Torino e Confindustria Genova pubblicato un dato mai calcolato finora: il numero degli occupati generati dalle startup innovative italiane.

Sono 63mila i posti di lavoro creati dalle startup dal 2012 a oggi

Dal 2012, anno in cui è stata istituita la sezione speciale del Registro delle imprese, al 2022 le startup innovative italiane hanno creato 58.215 i posti di lavoro. Una cifra importante, pari al 7,3% dell’aumento occupazionale italiano nello stesso periodo, che è stato di 795mila unità. Questo numero sale a 63.519 se si aggiornano i dati al 2023 per i bilanci già disponibili.

È questo il risultato più interessante del report L’impatto occupazionale delle startup innovative italiane tra il 2012 e il 2023, curato dai centri studi di Assolombarda, Unione Industriali di Torino e Confindustria Genova (leggilo qui), e presentato a fine settembre, nel contesto dell’Italian Tech Week, insieme ai risultati di altri due studi: un sondaggio condotto da InnovUp (Identikit delle startup italiane 2024) e uno sull’open innovation di Fondazione Ricerca e Imprenditorialità (R&I).

Dipendenti totali di startup ed ex startup

È la prima volta che in Italia si dispone di questo dato, che ci riporta a un concetto che si sta evidenziando da anni: le startup (e in generale le nuove imprese) sono i principali motori della creazione netta dei posti di lavoro. Secondo uno studio del 2010 della Kauffman Foundation, negli Stati Uniti le nuove imprese aggiungono circa tre milioni di posti di lavoro ogni anno, mentre quelle esistenti, in media, distruggono più posti di lavoro di quanti ne creino. Lo stesso concetto è espresso da uno studio dell’OECD: le imprese con meno di cinque anni di età danno lavoro in media al 20% degli occupati, mentre creano quasi la metà dei nuovi posti di lavoro.

In Italia ci sono 64 “gazzelle”(imprese a maggior crescita)

Il report di Assolombarda, che ha preso a campione le 30.230 startup innovative transitate dalla sezione speciale del Registro dal 2012 al 2022, delle quali ancora attive sono 23.537 (si veda immagine 2), illustra anche come ci sia stata una crescita significativa dei posti di lavoro creati. Dal 2017 in avanti l’aumento occupazionale annuo si è mantenuto tra il +20% e il +30%.

Startup ed ex startup attive anno per anno

Tra le imprese a maggior crescita spiccano le cosiddette “gazzelle”, dal nome di uno studio del 1995, società con fatturato di almeno un milione di euro, un organico di almeno dieci dipendenti e tasso di crescita del fatturato o dei dipendenti superiore al 20% per tre anni consecutivi nei primi cinque anni di vita.

In Italia ne sono state identificate 79, di cui 64 ancora attive. Nel solo 2022 hanno creato 4.609 posti di lavoro, pari al 7,9% delle imprese innovative. Questo implica una dimensione media di 72 dipendenti nel 2022, valore molto rilevante se contestualizzato al tessuto imprenditoriale italiano, caratterizzato da piccole e medie imprese. Tra esse, Lipari Technology o NuBeTech (sviluppo software), Global medical service (vendita e assistenza di apparecchi per la diagnostica per immagini) Simpool (rete di logistica che segue i principi l’economia circolare, condividendo i packaging e commercializzando un pallet in plastica riciclata).

Il peso  delle “gazzelle” sul totale imprese innovative è particolarmente significativo anche in termini di valore economico: nel 2022, hanno fatturato 505 milioni di euro (il 4,3% del totale) e creato valore aggiunto per 135 milioni di euro (il 5,7% del totale).

Numero “Gazzelle” per anno di nascita tra le startup ed ex startup innovative

Il 50% delle startup ha aumentato il fatturato oltre il 25%

Il report di Assolombarda contiene anche alti dati sulle startup. Come quello sul fatturato totale, che nel 2022 è stato di 11,7 miliardi di euro, cifra che sale a 12,8 miliardi aggiornando i dati disponibili al 2023. Il valore aggiunto prodotto è stato invece di 2,4 miliardi di euro nel 2022, che diventano 3 miliardi nel 2023.

Nel corso degli anni c’è stata una crescita continua e significativa sia del fatturato che del valore aggiunto. La survey Identikit delle Startup Italiane 2024, condotta da InnovUp (associazione che riunisce e rappresenta l’ecosistema italiano dell’imprenditorialità innovativa) intervistando 109 startup, rileva che nonostante le difficoltà legate all’accesso al capitale, alla burocrazia e al costo del lavoro, nel corso del 2024 (dati a settembre) il 50% delle startup ha registrato un aumento del fatturato superiore al 25%, mentre il 62% ha incrementato la propria forza lavoro di oltre il 25% nell’ultimo anno. Dal 2012 a oggi hanno raccolto 7,2 miliardi di euro di finanziamenti in Venture Capital. Il 70% delle startup intervistate si dichiara soddisfatta del proprio percorso di crescita.

Fatturato e valore aggiunto medi di startup ed ex startup (per anno di bilancio)

Delle 13mila aziende che hanno investito in startup, solo 1.200 corporate

Alcune luci, ma anche tante ombre. Il report di Assolombarda analizza anche parametri come i soci delle startup italiane: attualmente sono circa 102mila, ma di questi l’85% (87,1mila) sono famiglie e solo il 15% (13,7mila) aziende. Di queste 13.700 aziende che hanno investito in startup, solo 1.200 sono corporate (aziende di dimensioni medio-grandi con più di 50 dipendenti). Stesso concetto da altra prospettiva: le startup con investimenti aziendali sono 8.695. Ma di quelle che vedono una partecipazione aziendale di minoranza (4500), solo 688 sono partecipate da vere e proprie corporate.

Questo dato suggerisce come il fenomeno del corporate venture capital nel nostro Paese sia ancora relativamente limitato. Mentre dallo studio annuale sul mercato dei Servizi Professionali di Open Innovation realizzato dalla Fondazione Ricerca e imprenditorialità (R&I) emerge il valore di questo mercato, che nel 2023 si è mosso in una forbice tra i 700 milioni e i 3 miliardi di euro. L’open innovation e il technology transfer sono un mercato di elevato valore assoluto ma ancora poco aperto e selettivo. L’Italia è un innovatore moderato. Con un valore dell’Innovation Index di 98,6 si posiziona al ventesimo posto nella classifica Ue27.

Keypoints

  • Uno studio curato dai centri studi di Assolombarda, Unione Industriali di Torino e Confindustria Genova ha prodotto un dato finora mai calcolato: il numero dei posti di lavoro creati dalle startup innovative italiane
  • Sono 58.215 se si considera il periodo 2012-2022 e sale a 63.519 se si aggiornano i dati al 2023 per i bilanci già disponibili
  • Questo dato conferma come le startup (e in generale le nuove imprese) siano i principali motori della creazione netta dei posti di lavoro
  • Lo stesso report punta l’attenzione su altri dati. Per esempio sulle cosiddette “gazzelle”, società con tasso di crescita del fatturato o dei dipendenti superiore al 20% per tre anni consecutivi nei primi cinque anni di vita. In Italia ne sono state identificate 79, di cui 64 ancora attive
  • Il fatturato totale delle startup innovative nel 2022 è stato d 11,7 miliardi di euro, cifra che sale a 12,8 miliardi aggiornando i dati disponibili al 2023
  • I soci delle startup italiane sono attualmente circa 102mila, ma di questi l’85% (87,1mila) sono famiglie e solo il 15% (13,7mila) aziende. Di queste 13.700 aziende che hanno investito in startup, solo 1.200 sono corporate (aziende di dimensioni medio-grandi con più di 50 dipendenti)
  • La survey Identikit delle Startup Italiane 2024, condotta da InnovUp, rileva che nonostante le difficoltà legate all’accesso al capitale, alla burocrazia e al costo del lavoro, nel corso del 2024 il 50% delle startup ha registrato un aumento del fatturato superiore al 25%, mentre il 62% ha incrementato la propria forza lavoro di oltre il 25% nell’ultimo anno

Ti è piaciuto questo articolo?

Share

Registrati per commentare l’articolo

News

Raccolte

Articoli correlati