Dalla startup al mercato: la storia di Ulisse BioMed

Dalla startup al mercato: la storia di Ulisse BioMed

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Simona Regina

Perché ne stiamo parlando
Nata dalla ricerca scientifica, Ulisse Biomed sviluppa sistemi diagnostici innovativi. La sfida di questa biotech italiana è apportare innovazione nel settore biomedicale. Lo ha raccontato a Trieste il CEO Matteo Petti, in occasione della prima edizione di “Promuovere l’innovazione nelle scienze della vita Friuli-Venezia Julia, the Place to be”.

Dalla startup al mercato: per Ulisse Biomed, azienda biotech italiana attiva nel settore healthcare, questo concetto ha avuto un aspetto duplice. Lo ha raccontato il CEO Matteo Petti a Trieste, in occasione di “Promuovere l’innovazione nelle scienze della vita Friuli-Venezia Julia, the Place to be”.

“Da un lato siamo andati dalla startup al mercato, con lo sviluppo delle nostre tecnologie e dei prodotti. Dall’altro, dalla fondazione della nostra startup siamo arrivati anche al mercato dei capitali con la nostra quotazione in Borsa, che si è conclusa ormai due anni fa, nel 2021, proprio a fronte della valorizzazione della ricerca e del portafoglio di brevetti che era stato fatto in una prima fase.

Quindi la nostra storia testimonia come il funding, in varie forme e in varie fasi dello sviluppo aziendale, sia un elemento chiave per valorizzare la conoscenza e il patrimonio scientifico creato tramite la prima fase di attività di ricerca e sviluppo.

Ulisse Biomed nasce da due normalisti, i nostri fondatori, che facendo ricorso alle proprie risorse personali hanno fondato la startup. Oltre alla complessità di avere una buona idea imprenditoriale, hanno poi dovuto gestire la complessità di convincere qualcuno a farsi finanziare in tal senso.

A un anno dalla costituzione, abbiamo trovato un business angel che ha creduto nel nostro progetto e che ha supportato le fasi iniziali dell’attività di R&D con un apporto di primi capitali. Una volta consolidati i frutti della nostra ricerca, una volta cioè raccolto e valorizzato quello che abbiamo seminato con il primo seed, abbiamo avviato una successiva campagna di crowdfunding che ha coinvolto più di 1000 piccoli investitori che ci hanno dato fiducia supportandoci con un apporto di circa 5 milioni di euro.

Grazie a queste risorse più ingenti abbiamo fatto degli importanti passi avanti che ci hanno portato quindi al mercato e, acquisita la credibilità adeguata, alla quotazione in borsa: siamo quotati dal 2021 e abbiamo portato ulteriormente avanti i nostri progetti di R&D”.

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